Obbligatorio il contraddittorio endoprocedimentale anche in caso di “accessi brevi”
I giudici della Corte di Cassazione civile, sez. VI-T con ordinanza del 10 maggio 2017, n. 11471, richiamando il precedente orientamento giurisprudenziale, hanno affermato che in tema di diritti e garanzie del contribuente sottoposto a verifiche fiscali, l’art. 12, comma 7, L. 27 luglio 2000, n. 212 deve essere interpretato nel senso che l’inosservanza del termine dilatorio di sessanta giorni per l’emanazione dell’avviso di accertamento – termine decorrente dal rilascio al contribuente, nei cui confronti sia stato effettuato un accesso, un’ispezione o una verifica nei locali destinati all’esercizio dell’attività, della copia del processo verbale di chiusura delle operazioni – determina di per sé, salvo che ricorrano specifiche ragioni di urgenza, l’illegittimità dell’atto impositivo emesso ante tempus, poiché detto termine è posto a garanzia del pieno dispiegarsi del contraddittorio procedimentale, il quale costituisce primaria espressione dei principi, di derivazione costituzionale, di collaborazione e buona fede tra amministrazione e contribuente ed è diretto al migliore e più efficace esercizio della potestà impositiva.
Va, inoltre, considerato che le dette garanzie statutarie operano già in fase di accesso, concludendosi anche tale attività con la sottoscrizione e consegna del processo verbale di chiusura delle operazioni svolte, e ciò alla stregua delle prescrizioni dell’art. 52, comma 6, del decreto IVA ovvero dell’art. 33 del decreto sull’accertamento; siffatte, garanzie si applicano anche agli atti di accesso istantanei finalizzati all’acquisizione di documentazione, sia perché la citata disposizione non prevede alcuna distinzione in ordine alla durata dell’accesso, ed è, comunque, necessario, anche in caso di “accesso breve” , redigere un verbale di chiusura delle operazioni sia perché, anche in caso di “accesso breve”, si verifica quella peculiarità che, giustifica, quale controbilanciamento, le garanzie di cui al cit. art. 12; peculiarità consistente nell’autoritativa intromissione dell’Amministrazione nei luoghi di pertinenza del contribuente alla diretta ricerca di elementi valutatiti a lui sfavorevoli.
Riferimenti normativi:
Art. 12, comma 7, L. n. 212/2000
Art. 52, comma 6, D.P.R. n. 633/1972
Art. 33, D.P.R. n. 600/1973
Orientamenti giurisprudenziali conformi
Cass. sez. Unite n. 18184/2013
Cass. n. 2593/14
Cass. n. 15624/14
Cass. sez. Unite n. 24823/2015