Coronavirus, fase 2: cosa prevede il nuovo DPCM del 26 aprile 2020
Con la conferenza stampa tenuta ieri dal Premier Giuseppe Conte, è arrivato il nuovo DPCM che detta nuove regole e misure per la fase due del Coronavirus, le quali entreranno in vigore a partire dal 4 maggio 2020.
A grandi linee, il decreto prevede quanto segue:
- sono ammessi gli spostamenti all’interno della regione in cui ci si trova ma non viene abbandonato il modello dell’autocertificazione; in aggiunta ai motivi per i quali ora è possibile spostarsi, già noti (motivi di salute, lavoro e necessità), viene introdotta la possibilità di spostarsi per far visita ai congiunti, purché venga rispettato il divieto di assembramento, di distanziamento e utilizzate le mascherine.
Per quanto riguarda invece gli spostamenti da una regione all’altra, ci si potrà spostare solo per motivi di salute, urgenza e necessità, fatta salva la possibilità, in ogni caso, di ritornare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza;
- per chi ha una temperatura corporea pari o superiore a 37, 5°, vige l’obbligo di rimanere in casa e contattare il medico di base;
- sono ammessi gli sport individuali anche lontano dalla propria abitazione purchè svolti, appunto, in forma singola;
- rimane fermo il divieto di celebrare riti religiosi, eccezione fatta per le cerimonie funebri le quali potranno avvenire con un massimo di 15 persone, sempre rispettando la regola del distanziamento e l’utilizzo di mascherine;
- riaprono alcune attività produttive quali cantieri, costruzioni, settore tessile e moda, legno, vetro, commercio all’ ingrosso (anche se per quest’ultima è prevista l’apertura già da oggi 27 aprile);
In ordine alle attività professionali si raccomanda che sia attuato al massimo l’utilizzo di modalità del lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza;
- restano attivi i servizi di trasporto pubblico locale, purché il loro funzionamento venga organizzato in modo tale da evitare il sovraffollamento e sempre nel rispetto della regola del distanziamento di un metro da ogni passeggero;
- apertura dei parchi pubblici ma solo se viene garantita una misura di controllo;
- i ristoranti resteranno chiusi ma viene consentita la ristorazione con consegna a domicilio e viene dato il via libera all’asporto, con divieto assoluto però di consumare il cibo presso il locale e purchè, anche mentre si fa fila, vengano rispettate le regole del distanziamento sociale e dell’utilizzo della mascherina;
- resteranno invece chiusi bar e tutte quelle attività che riguardano la cura della persona (estetiste, parrucchieri, barbieri) almeno fino al 1giugno 2020;
- per quanto riguarda, invece, i dispositivi di protezione individuale, Conte ha annunciato che verrà fissato un prezzo equo (circa 0,50 cent. a mascherina chirurgica) che possa sia remunerare le imprese che si occupano della loro produzione sia, però, evitare speculazioni. Il Governo, inoltre, sostiene il Premier, si impegnerà a tagliare l’Iva sulle mascherine.