Se l’uso del cellulare è causa di tumore…

Questa volta è stato il Tribunale di Firenze che con sentenza del 24 aprile 2017 ha dichiarato il nesso causale tra tumore al cervello e uso del cellulare, sulla scia della recentissima decisione del Tribunale di Ivrea (sent. 30 marzo 2017).

Insomma: l’uso del cellulare provoca il cancro al cervello, e il dipendente che ne fa un uso eccessivo ha diritto alla pensione di invalidità; da qui la condanna dell’Inail al risarcimento del danno.

Se è la prima volta che viene riconosciuto il nesso causale tra tumore benigno al cervello e il cellulare, non è però la prima volta che l’uso di questo strumento viene individuato come potenziale agente cancerogeno. Già il tribunale di Brescia nel 2009 e poi la Cassazione nel 2012 (Cass. 17438 del 12 ottobre 2012) avevano affermato l’esistenza del nesso causale tra tumore e cellulari (in questo caso però si trattava di un tumore maligno al trigemino).

In attesa di conoscere le motivazioni alla base della decisione del Tribunale di Firenze, è interessante raccontare qualcosa sulla vicenda, che può far riflettere.

Lo sfortunato protagonista è stato un addetto alle vendite presso società di import export. Il lavoratore fin dal 1994 ha sempre utilizzato i telefoni cellulari aziendali a causa dei frequenti viaggi in auto, riscontrando i primi sintomi del malessere nel 2005: perdita di udito, acufeni, cioè fischi nell’orecchio e altri disturbi. Nel 2008 sono arrivate anche le vertigini. I controlli medici hanno rivelato la presenza di un neurinoma, un tumore benigno ma intracranico. Malgrado la rimozione del tumore nel 2011, il lavoratore ha perso l’udito da un orecchio e mantenuto disturbi di equilibrio.

Nel 2013 il signore ha presentato domanda di indennizzo all’INAIL, che gli è stata rigettata e così ha convenuto in giudizio l’ente. L’INAIL è stato condannato alla corresponsione di una rendita vitalizia riconoscendo un’invalidità del 16%.

La vicenda non può dirsi conclusa. Vi sono ancora due gradi di giudizio da “vivere”. Saranno inevitabili i ricorsi da parte dell’INAIL e le reazioni delle compagnie telefoniche, giuridiche e non.